Se
Roma vuole essere una metropoli anche della cultura, se vuole
offrire un'alternativa anche alle minoranze affamate di alternative alla
televisione spazzatura, bisognerebbe fare qualcosa, anche a livello
istituzionale, per cambiare direzione dopo la morte di questi gloriosi cinema, il Metropolitan in particolare, che aveva una funzione di inestimabile valore e dava l'immagine a respiro internazionale di Roma.
Non illudiamoci
della percentuale di spazio dedicata ad attività culturali: in un ex
cinema adiacente a via del Corso (avete capito quale) che cultura si fa
ora? Basta riservare 20 metri quadrati ai prodotti tipici regionali e poi
via, nel resto si fa quel che si vuole. Ma non credo sia uno dei pensieri che vanno epr la maggiore. Anzi, altri cinema gloriosi, sia pure non in zone centrali, sono morti o stanno scomparendo.
Mancano sale che proteggano e diano visibilità alle opere meno commerciali, ai film italiani. Sale dove si vada per vedere i film all'orario indicato. A mangiare pop corn, sgranocchiare caramelle, chiacchierare: si vada altrove, magari sul divano di casa propria.
Fino a poco tempo fa, andare a passeggio in via del Corso offriva la possibilità dei cinema Metropolitan e Nuovo Olimpia (che alla fine è rimasto in vita: doveva morire per primo, è ancora il fortino di chi resiste al doppiaggio e ama ascoltare i film stranieri così come sono stati concepiti). Si potevano acquistare libri, cd e video, oltre alle riviste straniere da Messaggerie Musicali poi Mondadori e da Feltrinelli. Ora non c'è più nulla. Solo La Feltrinelli della Galleria Alberto Sordi è stata risparmiata dalla volgarizzazione.
Ho sentito un consumatore tradito dire al commesso di Mondadori, negli ultimi giorni prima della chiusura: "Se c'era ancora Veltroni sindaco, non sarebbe successo. Con Alemanno sindaco la cultura muore, non gliene frega niente a nessuno".
Non so se Veltroni sindaco avrebbe cambiato qualcosa. Temo di no. Ma il fatto che queste operazioni, con il cambio di destinazione d'uso che in teoria doveva essere irrealizzabile, regola fatta proprio per evitare speculazioni del genere, siano avvenute durante gli anni di Alemanno, è un dato incontestabile.