VOLLEY Emergenza droga e violenza


Droga, scippi, rapine, violenze domestiche e non, stupri o tentativi di stupri, truffe, risse, cazzotti. Per il volley è un'emergenza reale. Il movimento pallavolistico italiano è alle prese con questo serio problema che ne frena lo sviluppo e limita fortemente l'esposizione mediatica. Una vera emergenza droga che penalizza le possibilità di apparire sui media, contrariamente a quanto accade nella Ennebia (significherà Non Basta Ancora, NBA?).
Pensateci un attimo: provate a mettere a fuoco la realtà. Ogni articolo dedicato a campioni dello sport dei canestri a causa (o per merito?) di queste tematiche negative,  ha in pratica ridotto o rubato spazio a storie di sport vero. Magari non di campionissimi ma di atleti degli sport a torto definiti minori, non perchè chi li pratica sia meno bravo o talentuoso, ma perchè si tratta di discipline che hanno minor impatto commerciale.
Il volley italiano deve fare autocritica. Bisogna ammetterlo e recitare il mea culpa.
Troppi bravi ragazzi, nessun drogato (almeno fino a prova contraria). Gente come Giacomo Sintini che dopo aver superato una terribile malattia, invece di ritirarsi al sole della Florida (o della sua Romagna...) a godersi moglie e figli, non smette di pensare al prossimo e si mette a lavorare per la sua Fondazione. E in pochi mesi rimedia (con donazioni, senza scipparli o rapinarli) ben 50.000 euro da offrire per la ricerca contro i linfomi, per aiutare altri malati come lui a farcela, a sopravvivere.

E poi basta con questi bravi ragazzi innamorati delle proprio donne! E delle donne in genere. Nessuno che sia stato denunciato per tentato femminicidio o per violenze domestiche. Tutti ragazzi sorridenti, che si svegliano la notte per aiutare le mogli che danno le poppate ai bebè. E nemmeno un gay dichiarato che molesti i compagni negli spogliatoi.
Poi ci si lamenta che non si parla di pallavolo sui giornali? Volete mettere quella sfilza di campioni ex drogati/ex carcerati/ubriaconi che frequentano e danno lustro allo sport dei canestri. Non c'è giorno che non esca una gran bella storia (bella ma non per le malcapitate vittime, ovvio). Insomma, stavolta non c'entra Magri, non c'entra la Fipav, nè la Lega maschile nè la Lega femminile. Se non fosse stato per qualche dirigente scappato senza pagare gli stipendi e senza onorare i debiti (ma per fortuna loro qualcuno è riuscito a riciclarsi, qualcuno perfino nel calcio). Diciamocelo: i nostri delinquentelli, perchè ne abbiamo avuti anche noi di personaggi poco limpidi, erano figure di mezza tacca, magari buoni per la politica ma non per conquistare spazi maggiori sui giornali.
Cari pallavolisti rassegnatevi: in questo mondo il bene non fa notizia. Dura la vita dei ragazzi intelligenti e dei cuori puri e semplici. I fi'dena* hanno sempre maggior successo.
 E chi è senza peccato, schiacci la prima palla!

* Dal dizionario goliardico galdiano di linguaggio romanesco: plurale di fiodena

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