VOLLEY Il vecchio e il mare (di giovani)


Per tre mesi e mezzo è ancora lui il nonno della serie A1: Samuele Papi da Falconara, 20 maggio 1973, il giorno in cui a Monza morivano Pasolini e Saarinen, poche ore prima che Cuccureddu regalasse in extremis alla Juventus il 15° scudetto. Avrebbe potuto concludere la carriera con la finale scudetto persa allo spareggio a Trento. Ma il fisico regge, la passione è ancora tanta, come la voglia di andare ogni giorno in palestra. Quindi Piacenza avrà ancora il suo Papi Samuele e Nikola Grbic (6 settembre 1973) ha schivato l’etichetta di giocatore meno giovane della A1 (decidendo poi di accettare la ricca fferta della Dinamo Kazan, che lo ha scelto per sostituire l'infortunato polacco Zygadlo inducendolo ad affrontare la sua prima esperienza in un club non italiano).
        Oggi come oggi però, i vecchietti di Piacenza (non dimentichiamo Zlatanov e Fei, che torna a giocare al centro per non frenare l’ascesa della stella vettori, opposto) non sono più la regola, quanto un’eccezione.
        Promossi coraggiosamente dal ct Mauro Berruto, tanti giovani chiedono spazio anche in campionato. Perché a volte il mondo va alla rovescia e la Nazionale scopre e lancia giocatori prima ancora che i loro club si accorgano del tesoro che hanno per le mani.
        Certo, bisogna avere pazienza, ma se invece di ingaggiare sconosciuti giovani stranieri, i nostri club si fossero presi il disturbo di cercare sul territorio italiano giovani giocatori da valorizzare, forse avremmo tamponato con maggior tempestività situazioni delicate.
        Ma per farlo ci vuole competenza, saper vedere un diamante anche allo stato grezzo, distinguerlo.
        Modena avrà l’onore di far esordire in A1 Thomas Beretta, sbarcato in Europa con la maglia azzurra senza passare dal via del campionato maggiore. Ma si spera possa anche essere l’anno dei vari Piano (Città di Castello), Mazzone (Molfetta), Lanza (Trento), che hanno già assaggiato la ribalta internazionale con la maglia azzurra.
        Tra le pieghe del campionato però, è ora che trovino spazio anche i baby che Marco Bonitta ha accompagnato sul podio ai Mondiali juniores. Da quel bronzo la Serie A1 può trarre linfa, da far scorrere pazientemente: Izzo a Molfetta, Partenio a Piacenza, Picco a Cuneo, Randazzo a Vibo Valentia, Ricci a Ravenna, Tailli a Latina.
        Ce n’è per tutti i gusti, in vari ruoli. Allevare e svezzare talenti italiani, dar loro la possibilità di misurarsi nel clima comunque rovente del campionato (anche se non c’è più il sale sportivo della retrocessione) può rivelarsi un ottimo investimento, in tempi di crisi. In un colpo solo si può sopravvivere oggi e magari assicurarsi il domani.


Testo apparso sul Corriere dello Sport di martedì 8 ottobre 2013

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