L'anno scorso, seguendo in Tv le partite della Serie A1 femminile, dei play off in particolare, e vedendo in campo l'Imoco Conegliano, sono rimasto sportivamente affascinato da Raffaella Calloni. Il suo modo di stare in campo, di vivere la partita, di mettersi al servizio delle compagne e della squadra. Una vera combattente, capace di trasformarsi da centrale in opposto per le esigenze del club falcidiato dagli infortuni in quella splendida finale scudetto contro la Rebecchi Piacenza. Sorridente ed urlante. Capace di colpi impossibili, di superare in fretta la delusione dell'errore, sempre presente come ogni giocatore dovrebbe. Fino a quando l'ultimo pallone è in aria.
A trent'anni compiuti, Raffaella Calloni ha deciso di mettersi ulteriormente in gioco, sportivaMENTE, verrebbe da osservare, giocando sul nome del portale a cui ha affidato il racconto di un passaggio delicato e particolare della sua vita, SPORTIVAMENTEMag.
Leggendolo si capisce anche molto del fenomeno Conegliano della scorsa stagione.
Avendolo apprezzato e ritenendolo lettura utile per tutti quelli che, a vari livelli, si trovano a vivere crisi d'ansia e di panico che talvolta arrivano all'improvviso, senza nemmeno rendersi conto di cosa di tratta e senza sapere come allontanarle, come ritrovare la preziosa normalità. Come è successo e succede anche a me.
Ecco il racconto di Raffaella, che a novembre si è purtroppo infortunata al tendine d'Achille ed è stata costretta ad un lungo periodo di stop.
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Ho deciso di fare outing…
Voglio raccontarvi il mio percorso, la mia crescita, le mie scoperte.
Voglio farvi capire che è possibile cambiare, è possibile migliorare, è possibile rompere le catene.
E voglio dirvi che è facile! Bastano solo gli strumenti giusti e una
bella dose di volontà, il resto viene da se…ed è tanta roba!
A fine 2007 ho iniziato a soffrire di attacchi d’ansia,
prima molto saltuariamente, poi sempre più spesso. Mi mancava l’aria,
mi sembrava di soffocare e non riuscivo a capire a cosa fossero dovuti.
A fine 2008 mi sono decisa ad andare dalla psicologa ma la situazione non migliorava, anzi!
A inizio 2009 gli episodi erano sempre più frequenti e mi capitava di dover prendere degli psicofarmaci per calmare le crisi.
Analizzavo e analizzavo ma non arrivavo da nessuna parte. L’unica cosa che sapevo era che non stavo bene. Non stavo bene con gli altri e non stavo bene con me. Non ero mai contenta, mi sentivo sempre inadeguata. Sotto continuo giudizio e mai all’altezza della situazione.
Mi rendevo conto che per quanto provassi a cambiare facevo sempre gli
stessi errori, mi ritrovavo nelle stesse situazioni e stavo sempre
peggio.
Poi un giorno, a cena con amici, ho conosciuto Michele (che più
avanti sarebbe diventato l’amore della mia vita). Chiacchierando del più
e del meno è venuto fuori quello che stavo vivendo e lui mi ha
consigliato di fare un corso che aveva fatto anche lui, una roba
fighissima che gli aveva cambiato la vita!
Incuriosita mi sono informata un po’ su internet. Si trattava di un
corso di una settimana, l’Hoffman Quadrinity Process…interessante. Il
campionato era ancora in corso, ci avrei pensato a fine stagione.
Finita la stagione la situazione era sempre peggio e decisa a
cambiare qualcosa ho preso il coraggio a due mani e mi sono iscritta.
A giugno 2009 è iniziata la mia nuova vita!
Durante una settimana di Hoffman, completamente isolata dal mondo, ho
avuto la possibilità di lavorare su me stessa, senza distrazioni,
guidata da un team di professionisti straordinari, Michail, Daniela e
Laura.
Ho capito cose di me che nemmeno immaginavo, ho capito da dove arrivavano e come gestirle attraverso degli strumenti pratici.
Mi hanno insegnato che cambiare si può e cosa ancora più bella che se cambi tu cambia il mondo intorno a te.
Ho imparato a perdonare e non serbare rancore.
Ho imparato a guardare dietro le apparenze e a non giudicare. Ognuno
di noi ha un vissuto e un passato e sicuramente sta provando a fare il
meglio con i mezzi che ha a disposizione. E infine ho imparato la cosa
che mi serviva di più…ho imparato ad amarmi! Ho
imparato a volermi bene, ho imparato a vedere la meraviglia che è dentro
di me, ho imparato ad accettarmi e ad ascoltarmi. E ho capito che solo
accettando me stessa e volendomi bene sarei stata in grado di amare e
donarmi agli altri.
Alla fine del mio Hoffman, il 18 Giugno 2009, è nata una nuova me!
Sono rientrata nella vita reale con una nuova energia, una nuova
consapevolezza, con tanto amore per me e da dare a chi mi stava intorno,
e…meraviglia delle meraviglie…senza attacchi d’ansia!
La mia vita personale è decollata! Ho trovato l’amore, ho coltivato
amicizie straordinarie che durano ancora, mi sono presa cura di me è
delle persone alle quali voglio bene.
Stavo bene, ero serena, felice, appagata.
Per quanto riguardava il “lavoro” invece non ero completamente soddisfatta.
Mi mancava qualcosa, non mi sentivo completa e mi rendevo conto di
non riuscire ad esprimermi sempre al meglio e di non essere sempre utile
alla mia squadra come avrei voluto.
Fatto sta che nel 2011 un altro incontro fortuito (ma sarà vero?) cambia la mia vita in meglio!
Gioco a Villa Cortese: a gennaio la società decide di affiancare allo
staff due Mental Coach, Pasquale Acampora e Alessandro Mora.
Ho sempre creduto nel potere della mente ma mai avrei immaginato si
potessero fare cose così semplici e potenti da cambiare in meglio e così
velocemente la performance atletica.
Alle e Pacci mi guidano in questo nuovo mondo, mi insegnano a gestire
lo stress, a performare al massimo, a rientrare da un infortunio in
fretta e al meglio, a concentrarmi sulle cose giuste e su quelle più utili per me.
Faccio un salto di qualità enorme!
Mi innamoro di loro e mi innamoro della Programmazione Neuro
Linguistica. Voglio imparare di più, voglio sapere i segreti che stanno
dietro a risultati straordinari e a persone straordinarie.
E così mi iscrivo al MIC, il corso di formazione per Coach di Ekis.
Inizio a frequentare i corsi, purtroppo solo d’estate, e mi rendo
conto che con queste nuove conoscenze e questi nuovi strumenti tutto
esce più facile, nella mia vita privata e nel lavoro.
Divento una giocatrice più forte e più consapevole.
Vado a giocare all’estero e va alla grande, ma ancora una volta sento
che qualcosa dentro di me non torna. Ho fatto un’altra bella stagione
ma non sono soddisfatta, manca qualcosa.
Allora ne parlo con Alle e decido di frequentare l’Excellence, un
corso sulla crescita personale del percorso MIC. Ristabilisco i miei
obbiettivi e la mia missione di vita. Ho l’illuminazione!
Capisco cosa voglio anche dalla pallavolo. Non voglio soldi, non voglio lo squadrone.
Voglio un progetto, gente entusiasta, appassionata, affamata.
Capisco che per essere felice in quello che faccio devo sentirmi
partecipe, devo essere libera di esprimermi, di essere me stessa, un operaia in mezzo ad altre operaie.
Dopo anni concentrata su me stessa e la mia crescita, sono pronta a viaggiare con gli altri!
A 29 anni ho finalmente ben chiaro in testa di cosa ho bisogno per
sentirmi appagata giocando a pallavolo e come per magia arriva
Conegliano, che risponde a tutte le mie richieste.
Il resto poi lo sapete, sono ancora qui zoppetta che barcollo ma non mollo.
Ho voluto raccontarvi tutto questo perché spesso le persone mi chiedono come fai ad essere così felice, propositiva, positiva? E mi dicono io non ci riesco.
Non esistono i non ci riesco, esistono solo i non voglio.
Non sono nata così. Sono così perché l’ho scelto, perché ho fatto un
percorso per crescere facendomi aiutare da chi la meraviglia l’aveva già
sperimentata, perché ho voluto crearmi delle abilità per costruire la
mia vita come la desidero e per essere la donna che ho sempre voluto
essere. E tutto questo nonostante i problemi e le sfide che la vita ci
pone ogni giorno.
Non è sempre facile ma nessuno ci ha promesso che lo sarebbe
stato:siamo di passaggio e ci hanno solo detto di viverla. Io ora sto
vivendo, ogni giorno, e sono grata! Del tempo, delle persone, della vita
stessa, cosi varia e sorprendente.
Non voglio più fermarmi! Voglio continuare a crescere, imparare,
condividere ed essere ridicolmente felice finché mi sarà concesso!
Con questo vi saluto e vi lascio con una domanda:
Siete pronti a brillare e a scrivere la vostra bellissima storia?!?
Ora non avete più scuse e come avete visto…è facile!
Raffa
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