ATLETICA Golden Gala 2014, l'intervento di Augusto Frasca



di Augusto Frasca

Le tue riflessioni sono largamente condivisibili... L'assenza di Bolt ha pesato molto, specie tra le fasce giovanili del pubblico. Nel presentare l'evento sul Tempo, avevo espresso dubbi sulla capacità del pubblico romano di sottrarsi a quella che definivo sindrome-Bolt... Aggiungo: scarsa presenza di atleti italiani di livello, promozione insufficiente, utilizzo di mediocri messaggi grafici, modesta attenzione della stampa... I criteri con cui vengono allestiti al giorno d'oggi i meeting sono ampiamente discutibili: la reiterazione di personaggi, di sfide fatte in fotocopia, "l'invasione nera" nelle gare di mezzofondo, il totale disinteresse del pubblico per le classifiche della Diamond League, sono tutti elementi negativi, soprattutto per pubblici italiani, tra i meno sorretti dalle consuetudini culturali tipiche dei paesi del centronord d'Europa. La progettazione corretta del calendario internazionale è uno dei problemi della disciplina: la quasi abolizione dei confronti tra nazionali, e le demenziali decisioni che hanno nel tempo mortificato un evento agonistico di indiscusso richiamo come la Coppa Europa, sono dinanzi agli occhi di tutti, e non vedo segnali di resipiscenza...In conclusione, fermo restando che viviamo epoche molto diverse da quelle segnate dai meeting di Milano, di Torino, della stessa Formia, o da un'occasione eccezionale quale quella del Golden Gala del 1980, l'atletica perde battute non solo perché altre discipline sono più svelte e attente ai tempi, ma anche perché le dirigenze, nazionali e internazionali, sono incapaci di aggiornarsi... 

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