COSTUME Quando Babbo Natale era...al verde

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Potrà sembrare un'eresia ma anche Babbo Natale, così come lo percepiamo ai giorni nostri, è un frutto della pubblicità, dello strapotere delle multinazionali e della globalizzazione attuata per fini commerciali. 
In molte regioni italiane, fino agli anni '60 almeno, i doni li portava la Befana, la notte tra il 5 e il 6 gennaio, il giorno in cui la Lotteria di Capodanno assegnava i milioni di lire che ogni italiano non baciato della ricchezza sognava per dare una svolta alla sua vita.
 "Che ti ha portato Babbo Natale?". "Nulla, io ho scritto alla befana...".
Poi le cose sono cambiate, con il boom della tv e dei fenomeni ad essa collegati, la pubblicità planetaria, le abitudini importate, scopiazzate, adottate, che hanno colonizzato tutto.

Oggi i rapporti di forza si sono ribaltati e Babbo Natale ha scalzato la Befana. Molto più vendibile l'immagine di Babbo Natale, arzillo e generoso vecchietto che vola sulla sua slitta magica, piuttosto che la vecchina volante su una vecchia scopa.
Se poi ricordiamo che in realtà sono varie le origini attribuite a Babbo Natale e ai doni natalizi, come potete leggere nei link che accludo. Paese, Regione che vai, Santa Claus o San Nicola che trovi... 
Basta dire che inizialmente il Babbo Natale europeo era vestito di verde, come i boschi della Lapponia dove...era fissata la sua dimora, non distante dal circolo polare artico, oltre Oulu, nei pressi di Rovaniemi, in Finlandia.
Insomma, pare proprio che il vestito rosso di Babbo Natale sia stato imposto dalla Coca Cola, che lo sostituì al verde per dare ulteriore slancio al suo prodotto, decennio dopo decennio divenuto simbolo integrante del Christmas Coke, fino ad ispirare le doppia cartolina, assai poco rispettosa della religione, che gioca sul Before Christ e sull'After Christ, cambiandolo appunto nel Babbo Natale prima e dopo la Coca Cola, dal verde al rosso.
Chissà, provare a rilanciare un Babbo Natale verde, da affiancare se non sovrapporre al rosso, potrebbe essere un buon inizio per mettere in discussione la dittatura consumistica di stampo americano. Quando, all'inizio di dicembre, ho iniziato a vedere le solite, stucchevoli e insopportabili pubblicità natalizie, di un Natale che peraltro non esiste più, ho provato un senso di fastidio.
Ma i pubblicitari sanno che tempi viviamo? Non si rendono conto di quanto sia stonato e irritante ciò che propongono? Dice: ma la gente vuole sognare. Forse. Ma soprattutto si è stancata di essere presa in giro e prima di sognare, vorrebbe riuscire a vivere. Con o senza Coca Cola. In fondo, a pensarci bene, il rosso e il verde hanno una cosa in comune. Simboleggiano, nei modi di dire, la mancanza di risorse economiche. 
Il conto in banca va in rosso quando non ci sono più soldi, quando gli euro finiscono, le famiglie restano al verde.
Buon Natale .

Ringrazio Luca De Sanctis per il disegno e per l'idea


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