VOLLEY Blengini dopo il ko con gli Usa: «Restiano sereni, siamo in rodaggio»


Una chiusura in agrodolce, con un forte retrogusto d’amaro, per  la tappa romana della World League. Proprio nella serata in cui finalmente al PalaLottomatica c’è stato un pubblico numeroso (8.250 spettatori) è mancata la prestazione dell’Italvolley, che era ansiosa di far vedere quanto aveva saputo propgredire rispetto al debutto di Sydney contro i francesi. Forse troppo ansiosa, al punto da restare vittima della pressione. Ma il ct Gianlorenzo Blengini, come ogni condottiero che si rispetti, cerca di mescolare gli ingredienti giusti per non far deprimere oltre misura i suoi ragazzi. Mantenersi in equilibrio è un dovere: non esaltarsi troppo quando si domina, sottolineare gli aspetti giusti quando sembra di vedere tutto nero.
«Siamo in fase di rodaggio e bisogna stare in campo con più serenità. Sappiamo bene che c’è molto da lavorare perchè la nostra progettualità è finalizzata per l’appuntamento olimpico di Rio. Così come la gestione del recupero di chi ha avuto problemi fisici, come Juantorena, che sta seguendo il suo programma».
Insomma, calma e freddezza che uno 0-3 subito da una squadra tosta come gli Stati Uniti, sia pure duro da mandar giù per il contesto, non possono far svanire. 
Gli azzurri sono carichi di lavoro, dunque a volte possono risultate un tantino imballati a livello di brillantezza fisica. Ma nella sconfitta di domenica sono entrati probabilmente anche altri fattori, alcuni con una matrice prevalentemente tecnica. Eppure la Nazionale non è mai uscita dalla partita con la testa. Nonostante quelle brutte partenze in avvio di set, nonostante il muro statunitense abbia sporcato quasi ogni pallone frustrando l’attacco azzurro che si è visto privato del suo abituale punto di riferimento (uno Zaytsev al 20% è decisamente una rarità, per fortuna).
Insomma, le occasioni per prolungare la contesa ci sono state, a dispetto degli errori, delle mancate chiusure in fase di ricostruzione, delle troppe ingenuità che hanno zavorrato il tentativo di rimonta.
«Purtroppo non ha funzionato niente ha ammesso Simone Buti - a partire dal nostro sistema di gioco. Nonostante ciò siamo stati bravi a tener duro fino alla fine.  Non bisogna cercare alibi per motivare questa sconfitta. Siamo in fase di lavoro, anche a livello fisico, per arrivare davvero pronti a Rio»
«Mentalmente stiamo bene - assicura il libero Colaci, uno che sembra già molto avanti nella condizione - siamo fiduciosi e consapevoli del nostro potenziale».
Nel fine settimana l’ultima tappa della World League, l’Italia vola a Teheran per un blocco di gare davvero impegnative, contro Iran, Argentina e Serbia. In palio c’è ancora la possibilità di qualificarsi per la Final Six di Cracovia, che toglierebbe spazio all’allenamento casalingo ma regalerebbe altre occasioni di confronto ad alto livello.

Foto di Fiorenzo Galbiati

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