Paola scrive a Paolina. Paola Paggi scrive alla ragazzina che è stata, sedicenne con tutto un futuro da vivere. Dal presente al passato, un messaggio nella bottiglia affidato al mare del web, un artificio letterario per dire tante cose, per togliersi qualche sassolino in maniera morbida, con stile e quel distacco che solo la maturità riesce a dare.
Il capitano della Foppapedretti, alla soglia dei 41
anni, una carriera formidabile alle spalle e tutt’ora in corso, prende
carta e penna e prova a dare qualche consiglio alla giovanissima se
stessa. A quella sedicenne che, seduta a un tavolo con i suoi genitori,
prende la scelta che le stravolgerà la vita.
Avvertimenti, consigli, anticipazioni, un messaggio appassionato ed empatico, dedicato a tutte le giovani pallavoliste.
Ciao Paolina,
so che non ti piace essere chiamata così, ma ti ci dovrai
abituare, perché nonostante tutti i tuoi sforzi, ci sarà sempre qualcuno
che ti chiamerà così, anche in età matura!
Paolina comunque è un nome che non ti rappresenterà mai:
l’altezza che raggiungerai, la determinazione e la grinta che avrai non
concilieranno con questo nome.
Sei
e sarai sempre una ragazza paziente e dovrai ascoltare sempre e
soltanto il tuo cuore, perché seguendo lui sarai in grado di fare le
scelte giuste. Come quella che prenderai a 16 anni, seduta intorno a un
tavolo con mamma, papà e procuratore: farai la scelta che ti cambierà la
vita. Quel giorno non te ne renderai conto fino in fondo, ma
imboccherai la strada che ti porterà a diventare una pallavolista. Quel
giorno non potrai sapere che quella scelta ti porterà a diventare
Campione del Mondo. Così come non lo potrai sapere quando, ancora
minorenne, ti diranno che non farai più parte della Nazionale italiana.
La delusione sarà grande, ma non ti preoccupare, non sarà così: con
quella maglia azzurra regalerai all’Italia un successo mondiale e vivrai
l’avventura delle Olimpiadi. Pazzesca.
A 16 anni cambierai casa, città, scuola e amici per giocare a pallavolo. Ma ne varrà la pena.
Darai tanto alla pallavolo, ma riceverai altrettanto e ti
consiglio di goderti ogni momento, perché vivrai esperienze che pochi
hanno la fortuna e la possibilità di vivere: vai avanti e lavora perché
il lavoro, la forza di volontà e la tenacia ti saranno sempre
riconosciute.
Devo
però prepararti a un infortunio grave: a 18 anni ti fermerà per molto
tempo. Ma tornerai a fare ciò che ti piace: gli infortuni fanno parte
della vita sportiva, non ti spaventare e non mollare.
Capitolo
allenatori: ogni coach che incontrerai avrà qualcosa da insegnarti.
Sforzati di capire il senso di quel momento e avvicinati a persone
positive e “pulite”. Impara a riconoscerle, perché con loro potrai
affrontare, superare e vincere qualsiasi cosa.
Durante un camp estivo un allenatore ti dirà: “Diventare
grandi è facile. Restare è difficile”. Questa frase scrivitela su quel
quadernino che terrai sempre con te… Te la dirà Ljubomir Travica, padre
di Dragan, un pallavolista croato che diventerà italiano. In quel
momento non capirai il vero significato della frase. Ma ti entrerà
dentro e non ti lascerà.
Metti
a frutto ogni istante che passerai con Cathia Ottavi. Ora questo nome
non ti dice nulla, ma un giorno riceverai una telefonata. Ti diranno che
un brutto male l’ha portata via. E allora ripenserai a lei come a una
mamma. Sì, una seconda mamma. A Candelo, nel primo anno in serie B sarà
la tua coinquilina. Lei più, grande di te, ti guiderà, ti aiuterà.
Dentro e fuori il campo.
E
poi ci sarà Darina Mifkova. La conoscerai in Nazionale e all’inizio
sarete due semplici compagne d’azzurro. Senza sapere che con lei nascerà
una grande amicizia: sarà tua compagna di squadra a Vicenza e compagna
per la vita. Da lei imparerai i valori della famiglia e dell’amicizia e
la vedrai addirittura come un’eroina in campo e un punto di riferimento
fuori. Una delle persone più importanti della tua vita.
Ti
troverai a fare scelte sportive difficili. Ti consiglio di non farti
condizionare da relazioni, luoghi o persone. Perché non saranno scelte
giuste per te.
La cosa più importante che devi sapere è che soltanto tu,
arrivata alla soglia dei quarant’anni, sì, proprio quarant’anni, puoi
sapere se vuoi e puoi ancora giocare. Se puoi ancora giocare ad alti
livelli e se ne sei ancora all’altezza. Non lasciarti giudicare da
nessuno e non farti dire cosa è meglio per te.
Ah,
un’ultima cosa. A Vicenza incontrerai una piccola bimba bionda. Te la
ritroverai spesso in palestra perché accompagnerà il padre, tuo
allenatore.
Tienila d’occhio, perché, tu non ci crederai, ma un giorno
quella diventerà una tua compagna di squadra. Proprio così, Lia Malinov
diventerà prima la palleggiatrice della Nazionale italiana e poi tua
compagna nella Foppapedretti.
La tua Paola…
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