Visto dal basso non può che sostenere Sebastian Giovinco, e non da ieri. Mi ero già stupito molto quando la Juventus lo aveva ceduto al Parma, salvo spendere una cifra per poi farlo tornare a casa. Concordo che quet'anno Seba non sempre è stato lucido nel momento del tiro, se non in occasione del gioiellino che stese il Milan e poi lunedì sera a Udine. Ed è vero che in bianconero non è riuscito ad avere la media gol che ha tenuto nelle stagioni di Parma (66 partite, 22 gol, ha segnato 1 gol ogni tre partite in media).
Quando sta bene, tuttavia, Giovinco ha la grande qualità di essere uno dei pochi in grado di saltare regolarmente l'uomo (o anche più di uno) partendo in dribbling, cambiando direzione. Per poi concludere o con un assist spacca difese, o direttamente con un tiro. Lo ha dimostrato in maniera evidente anche a Lione, nell'andata dei quarti di Europa League. Ricordate la palla gol che servì a Pogba nello scorso campionato, entrando nel finale contro il Bologna? Palla telecomandata morbidamente dall'out sinistro verso il centro dell'area, girata in rete di testa dal francese. Era il 92' e la Juve domò la resistenza del Bologna. Dà fastidio registrare i pregiudizi che si hanno su Seba per via della statura, come se la storia del calcio non avesse nella sua galleria dei fuoriclasse tante stelle con pochi centimetri. Il calcio in questo è lo sport più democrativo perchè permette anche ai piccoletti di brillare. Altro suo pregio è quello di saper entrare nel corso della partita ed essere subito decisivo, subito inserito nei meccanismi, subito in grado di cambiare tatticamente e agonisticamente la gara. Un piccolo grande Giovinco non può che starci bene in una Juventus che vuole essere sempre più grande e competitiva. Seba deve solo imparare ad essere più lucido nel momento di finalizzare le sue fantastiche giocate: quando segnerà la metà delle occasioni che crea, nessuno avrà più il coraggio di discuterlo. Nessuno che capisca di calcio, s'intende.Etichette: Juventus, Sebastian Giovinco